Il primo romanzo sul Krav Maga
Un racconto per insegnare alle donne come difendersi
Ottobre 2018. Quota 10.000 piedi. In volo da Djibouti a Istanbul di rientro da un viaggio di lavoro. Qui nasce il romanzo sulla difesa personale femminile.
Tiro fuori il mio inseparabile taccuino degli appunti e riprendo il lavoro su un compendio di principi e tecniche di autodifesa. Sto ragionando a un fascicolo dedicato alla difesa femminile, una brochure da dare alle mie allieve. Dopo una decina di minuti mi fermo e chiudo il taccuino. Ma perché dovrebbero leggere questa roba? – mi chiedo.
Il mio compagno di viaggio dorme profondamente. Gli ultimi giorni tra Mogadiscio e Gibuti sono stati stancanti e come sempre densi di imprevisti. Chiudo gli occhi e lascio la mia mente correre liberamente. E così comincia a prendere forma una storia, una storia in cui si affacciano eventi e personaggi reali fondendo storie e emozioni. E’ difficile capire se sto pensando o sognando. Apro gli occhi, totalmente sveglio e con una energica sensazione e intuizioni: una storia, un romanzo che coinvolga la lettrice e con lo strumento del racconto le trasmetta i principi di prevenzione e di autodifesa.
Riapro il taccuino, lo giro in orizzontale e comincio a disegnare la mappa del racconto. L’ambiente, i personaggi principali, le vicende… sembra venire fuori da solo, e ogni parte si integra armoniosamente con il resto. Dopo mezzora mi ritrovo davanti una mappa ovale fitta appunti, collegamenti, frecce, personaggi, idee. La ripercorro un paio di volte. Ho tutto il romanzo davanti ai miei occhi, come un film d’azione. Non resta che rivestire lo scheletro del racconto di parole e descrizioni. Chiudo gli occhi e finalmente mi addormento.
Arrivato a casa ho riaperto il taccuino e il laptop e iniziato a scrivere…
Perché la difesa personale femminile?
Viaggio all’inferno e ritorno. Il titolo si è materializzato naturalmente scrivendo il libro. E’ la sintesi della storia della protagonista. Una storia di fantasia, ambientata in una città che conosco molto bene e in cui lavoro: Torino. Non è ispirato a una storia vera, come si legge in tante recensioni di film d’azione, ma ad una molteplicità di storie vere, assolutamente non identificabili se non forse da qualche protagonista che si riconoscerà in qualche pezzo. E l’esperienza di tanti anni come istruttore di difesa personale femminile a ispirarmi.
La protagonista principale è una donna come tante, una bella ragazza, sportiva, impiegata in uno studio di consulenza. Una vita normale. Fino la momento in cui viene inconsapevolmente scelta come vittima da parte di uno psicopatico che comincia a spiarla, ad entrare indisturbato nei suoi profili social, nelle sue mail e nei suoi account, raccogliendo un mare di informazioni che Paola, come moltissime persone, aveva lasciato in rete senza rendersene conto. Poi, utilizzando varie tecniche di manipolazione mentale, costruisce un’abile trappola. E così inizia il viaggio di Paola all’inferno…
Viaggio da cui inaspettatamente ritorna. E rimettendo insieme i pezzi della sua vita incontra vari personaggi. Tanti indizi la conducono al Krav Maga. Scopre un mondo per lei totalmente nuovo in cui impara a forgiare la mente e lo spirito, oltre che il corpo. Un istruttore diventa per lei il coach che la guida nella sua rinascita, che la aiuta a capire cosa le è successo, come è stata scelta dal suo aguzzino e cosa avrebbe potuto fare per non essere vittima. La conduce, tra un allenamento e l’altro, attraverso la pratica di diverse tecniche, a ristrutturare il suo calvario ed a trovare dentro di se le risorse per la sua trasfigurazione: da vittima traumatizzata e terrorizzata a guerriera.
Di più non posso raccontare.
Ma i numerosi messaggi entusiastici di chi l’ha letto mi hanno ripagato per la fatica della scrittura. L’intuizione in volo sull’Africa è stata corretta. Questo è un libro che tutte le donne dovrebbero leggere. E non solo loro.
Per questo ho deciso di autopubblicarlo su Amazon libri, in modo da renderlo facilmente accessibile a tutti, sia in formato Kindle che cartaceo.